Il Duomo di Augusta

Il Duomo di Augusta 

Il Duomo di Augusta, notoriamente chiamato “a Matrici”, per essere appunto la Chiesa Madre della città, trae le sue origini da una piccola quanto antica chiesa medioevale, esistente già dal 14° secolo e dedicata a Santa Maria dei Miracoli. Quasi sicuramente l’originario tempio ad una navata, aveva l’ingresso principale rivolto verso ponente, sullo spazio che in seguito divenne l’attuale piazza Mercato.

All’epoca la chiesa era agevolmente raggiungibile dal Piano del Castello, ritenuto il centro della vita civile, attraverso le odierne vie San Giuseppe e S.S. Annunziata che, insieme, formavano un’unica e diritta strada, ritenuta la principale arteria cittadina, almeno fino al periodo del tardo Medioevo.

Nel 1644, per consentire ad un maggior numero di fedeli di assistere alle sacre funzioni e per contribuire a migliorare e dare una degna immagine a quella che iniziava a diventare la principale piazza della città, s’iniziò a restaurare ed ampliare la vecchia chiesetta. Quando si verificò il disastroso terremoto del 1693, i lavori di ristrutturazione erano ancora in corso d’opera e, purtroppo, si rese vano quanto fatto fino allora, in pratica si dovette ricominciare a costruire dal nulla.

La conseguente e totale ricostruzione portò alla nascita dell’attuale Duomo a tre navate e con il prospetto principale rivolto a Levante. I lavori di costruzione si prolungarono per oltre settanta anni e soltanto nel 1769 nacque la nuova e più ampia chiesa che, per l’occasione, fu dedicata alla Vergine Maria Santissima Assunta.
Per rendere più decorosa la zona, sulla quale la chiesa si ritrovò ad avere il suo nuovo ingresso principale, il vasto spiazzo antistante fu sgombrato dalle carceri cittadine, che si trovavano dove adesso c’è il Palazzo del Comune, e dal mercato cittadino, che si svolgeva nel lato opposto del Municipio e che era situato davanti al prospetto Nord del nuovo Monastero di Santa Caterina. All’epoca, quell’ampio spazio era conosciuto come piazza Gelida, in quanto in questo mercato si vendeva, fra le tante altre cose, anche il ghiaccio che proveniva dai vicini luoghi di montagna avvolto nella paglia e che era un elemento fondamentale per la refrigerazione di alimenti e bevande, soprattutto in quei tempi privi di energia elettrica.
Rimasta chiusa ben quattordici lunghi anni, per essere restaurata a causa dei danni arrecati dal grave sisma del 13 dicembre 1990, la Chiesa Madre, antica sede della Confraternita dei Massari ovvero dei Coltivatori Diretti, è stata riaperta al culto il 23 dicembre del 2004.
In conseguenza di quel terremoto le statue di San Domenico e di San Giuseppe, poste in alto nei due lati del prospetto principale della “Matrice”, probabilmente messi dagli antenati per “vigilare” dall’alto sulla città e “proteggere” in modo perpetuo i cittadini, vennero rimosse per ovvi motivi di sicurezza pubblica. Custodite in dei contenitori di metallo, le due statue, a distanza di un quarto di secolo, purtroppo non sono ancora state rimesse al loro posto.